“Aprire la mano del pensiero, i fondamenti della pratica Zen” di Kosho Uchiyama Roshi
“Il pensiero che elabora, discrimina, analizza, organizza, che si accontenta dei dualismi di piacere e dolore, bene e male, è limitato. Lo zazen è aprire la mano del pensiero, fargli abbandonare la presa, rinunciare a convinzioni, idee, concetti, opinioni, pregiudizi, per giungere alla vera realtà della vita.”
Questo libro, un classico sulla meditazione zen, raccoglie vari testi in cui Uchiyama spiega la pratica della meditazione, il significato dello zazen e del sé nella tradizione soto, racconta le sue esperienze personali e risponde a una domanda essenziale: come unire la pratica zen e la vita quotidiana in una espressione fresca e originale della forza vitale.
Per chi crede che sedersi in zazen abbia senso soltanto in vista del meritato ottenimento del satori, dell'illuminazione, o per lo meno della salute fisica, queste parole di Sawaki Roshi non lasciano spazio a dubbi: lo zazen non mira a conseguire qualcosa, in realtà, come dice Uchiyama Roshi, non serve a nulla. È uno stato, non un mezzo. Non c'è nulla in cui credere, nulla da aspettarsi, eppure questa semplice pratica del tornare continuamente alla postura corretta, abbandonando i pensieri via via che si manifestano, ci fa assaporare la vera natura della vita, il sé universale che costituisce il nostro essere.
"Ho avuto molti grandi satori e molti piccoli satori, ma posso assicurarvi che non valgono un fico secco".