poetry
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versi controvento

Questo è uno spazio dedicato alla bellezza della parola e alla profondità dell’esperienza interiore.
Qui esploriamo il linguaggio poetico come ponte verso la dimensione metafisica, un mezzo per dare voce alle intuizioni e alle rivelazioni emerse dalla meditazione.

Sessione anonima

È un respiro sempre uguale
fino a scomparire
immobilità d'ossa
risposte organiche edificano bastioni a proteggere
fallendo.
Cammina il niente
in una Tharros sospesa
un suono dal mare sgretola
gli ultimi condizionamenti.
Le stelle sono divise in classi
di magnitudine o grandezza apparente.
Si affanna prossimo al trapasso
il vecchio cancelliere archivista
ricurvo nelle stanze comuni.
Dopo quarant'anni
nessuna traccia di me
nei registri dell'anagrafe
nelle forme disincantate
nella convergente totalità.
Sessione anonima
forze armoniose invadono.

Milano

Distesi a cerchio
teste a convergere
Milano inospitale.
Muri di febbraio
fabbriche al vapore
depistaggi di primavera.
Sogni d'anarchia
all'angolo di viale Monza
classi monocrome
al calare della sera.
Sferragliare di treni
palazzi celesti
apnee notturne.
Die Deutsche Heilslinie
febbraio
e del tempo
ne fu sospeso il corso.

Nostalgia

Di incontri incompiuti
di sguardi mancati
di tempi incorporei.
Di scambi distanti
di corpi eterei.
Dove sei?
Eppure eri qui
nel respiro pesante
nel cuore incalzante
nella trepidante attesa.
Dove sei?

Meditare

Intrecciato aspettavo
il sentire arrivare.
Mare mosso
schermitori a schermire
inquietudini
inospitali respiri.
Galeoni a est
volti sghembi
trasvolare di vele
sguardi sinistri.
Vocifera il sottosuolo
di ricordi e di fumo
al largo di Ometepe.

Ricentra te

E’ un confine sottile
tra essere e percepire
Concedersi al sentire
osservare esplorare
e lasciare fluire.
Guardale:
gioia
tristezza
noia
stupore.
Tu senti
non sei
quell’emozione.

Assenze

Dove sei?
Eravamo i meltemi dell’Egeo
lanciati pazzi dalla rupe.
Muri di foschia densa
ad inchiodare il passo.
Dove sei?
Geometria d’abbracci
che svestiva le vele del porto.
Mia distanza d’astri!
Sono il piatto che cade
nelle taverne di Salonicco.

Mente

Ti sento e non ti credo più
ti conosco e ti depisto
col respiro
la quiete
l’abbraccio.
Vane le silenziose urla
vani i ricatti e le parate.
Rumore bianco
compagna altera
questa mano è vinta.

Catrame

Il vento incide sul bordo dei muri
un fraseggio d’assenze
un ritmo infranto
tra crepe d’asfalto.
L’aria odora di rame
luci al sodio
sbuffi di fumo ad Ybor City.
Un sax remoto e febbrile
strappa nervature al silenzio.
Pozzanghere a specchio
ombre a naufragare
volti senza nome.
Ho un passo a filo lento
schiacciato da ricordi
d’argento e catrame.

Caleidoscopio

Dispergiti e raccogliti.
Sei
in quel bicchiere
in quella canzone
in quel raggio di sole
in quella conversazione.
Sei
racconto promessa
slancio nostalgia.
Sei
frammenti
di mille colori.

Bellezza

Vento
tra vette al tramonto
Nebbia
d’umido respira
Nenia
di calda melodia
Corpo
assidua compagnia
spesso scontata.
Tutto è
bellezza.

Motu Nui

Metri a ridurre
contatti a sfiorare
si riducono le gesta
e quello che si ha da dire.
Orizzonti di primavere sepolte
fiati a sospendere
cercatori d'aria e di noi.
Orione a sud ovest
tumulti negli abissi.

angelheaded hipsters burning for the ancient heavenly connection to the starry dynamo in the machinery of night

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