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“La pratica di consapevolezza” di Henepola Gunaratana

“Nell’ultimo secolo, la scienza e la fisica occidentale hanno fatto una scoperta sensazionale: noi siamo parte integrante del mondo che vediamo. La stessa azione dell’osservare cambia le cose osservate.”

"La pratica di consapevolezza" è un libro scritto dal monaco buddhista Henepola Gunaratana, che presenta in modo chiaro e accessibile la pratica della meditazione vipassana, una delle tecniche di meditazione più antiche e importanti della tradizione buddhista.

Gunaratana fornisce istruzioni dettagliate su come praticare la meditazione, inclusi consigli su come sedersi, respirare e concentrarsi. Il libro insegna anche come applicare la meditazione alla vita quotidiana, sviluppando la consapevolezza di ogni momento presente.

Punto di interesse particolare è il capitolo quattro dove troviamo una descrizione molto utile per iniziare una pratica fruttuosa: L’atteggiamento da adottare, suddiviso in 11 punti essenziali:

1 - Non aspettatevi niente
Semplicemente sedetevi e guardate quello che succede. Trattate tutta la faccenda come un esperimento.

2 - Non sforzatevi
Non forzate alcuna cosa, non fate sforzi esagerati. La meditazione non è aggressiva. Non è una lotta violenta.

3 - Non siate precipitosi
Non c’è fretta, prendetevi tutto il tempo necessario. Sistematevi sul cuscino di meditazione e sedetevi come se aveste l’intera giornata a vostra disposizione.

4 - Non attaccatevi a niente e non rifiutate niente
Lasciate venire ciò che viene ed adattatevi a ciò che è venuto qualsiasi cosa essa sia. Se sorgono immagini mentali piacevoli, va bene. Ma va anche bene se sorgono immagini mentali spiacevoli.

5 - Lasciate andare
Imparate a fluire con tutti i cambiamenti che sorgono. Distendetevi e rilassatevi.

6 - Accettate tutto ciò che sorge
Accettate le vostre emozioni, anche quelle che speravate di non avere. Imparate a vedere tutti i fenomeni della mente come perfettamente naturali e comprensibili.

7 - Siate delicati con voi stessi
Siate gentili con voi stessi. Non sarete perfetti ma avete solo voi stessi con cui poter lavorare.

8 - Investigate su voi stessi
Interrogatevi su tutto, non date nulla per scontato. Non credete in una cosa solo perché sembra saggia e pia o perché l’ha detta qualche sant’uomo. Sperimentatela voi stessi.

9 - Considerate tutti i problemi come sfide
Guardate le negatività che sorgono come occasioni per imparare e per crescere. Non fuggite dalle negatività, non vi condannate, non seppellite ciò che vi pesa in un silenzio da santarellino.

10 - Non ponderate
Non c’è bisogno che immaginiate le cose. Il pensiero discorsivo non vi libererà dalla trappola. Nella meditazione la mente si purifica naturalmente attraverso la consapevolezza, attraverso una nuda attenzione non verbale.

11 - Non indugiate sui contrasti
Esistono differenze tra gli uomini, ma indugiare a riflettere su di esse è un’azione pericolosa. Il modo ordinario di pensare degli esseri umani è pieno di avidità, gelosia e presunzione.

Un tema ricorrente che si trova spesso lungo il percorso riguarda il respiro come oggetto di meditazione. La meditazione legata al processo di osservazione del respiro viene definita Anapanasati ed è un’antica tecnica di matrice buddhista atta a sviluppare la concentrazione, la conoscenza del proprio corpo e la consapevolezza del momento presente. La tecnica consiste nel seguire il respiro con la mente così come si manifesta senza modificarne il corso per almeno quindici minuti.

Nel percorso meditativo sono pochi i momenti in cui il praticante si trova ad agire per cambiare le cose, la pratica della meditazione si nutre dell’osservazione scendendo costantemente in profondità senza toccare il naturale corso degli eventi. Questo processo di osservazione sarà tanto più rivelatore quanto più il praticante si troverà distaccato dall’agire per volontà diretta, spesso erroneamente finalizzata a rendere l’esperienza in qualche modo piacevole.

Un atteggiamento di osservazione neutrale non è da confondere con la passività o il fatalismo cieco, ma è caratterizzato dalla semplice volontà di dare al susseguirsi incessante delle esperienze il tempo ed il modo di manifestarsi nella loro forma originaria. Qualsiasi essa sia.